martedì 13 novembre 2012

Ho pensato di rileggere la trilogia di Beckett.
L'idea è buona ma subito mi corre di dire una cosa: sono tremendamente in difficoltà a leggere gli autori che non fanno mai un a capo, non danno spazi di respiro, e di conseguenza mi impediscono di avere appigli per ricordare il punto in cui mi sono fermato.
Ora io sono un lettore lento. Dopo ogni frase prendo il mio tempo. Mi alzo, faccio cose e cosette e intanto ripenso a quanto mi turbina in mente. A volte passano cinque minuti, a volte cinque ore. E sempre SEMPRE come un babbeo devo andare alla ricerca del punto in cui mi sono fermato.
Questo l'ho già letto? Sono arrivato a questa altezza di gabbia ma nella pagina a fronte?
Succedeva anche con Thomas Bernhard. Tanto bravi, ma che teste di cazzo! E tutto questo per fare i disinvolti.
Ma che tipo di lettori saranno stati loro? Non è che leggevano a casaccio? Facevano un segnetto a matita sul rigo di interruzione? Non si fermavano mai?
Vabbene, ripigliamo Molloy.

lunedì 12 novembre 2012

si parte da oggi (?)

Emmanuel Carrère - Vite che non sono la mia.
pagine commoventi e pagine appassionanti, chi se lo aspettava?
(+10 pagg finali di troppo)

sabato 10 novembre 2012

aroldotcom


Cosa ho voluto rappresentare con questo titolo che m'è venuto in mente alle 6 di mattina mentre fuori piove cani e gatti: che niente è come sembra e niente è come suona e anche altre cose che si vedono sarà meglio dubitare.