mercoledì 27 novembre 2013
mercoledì 13 novembre 2013
due piccioni - 2
PRENDERE DUE
PICCIONI
con Aroldo
Marinai
Ce n’è tanti, di
bravi scrittori che invecchiano male. Parecchi. E il franco-boemo di buona fama
autore dell’insostenibile leggerezza dell’essere, non fa eccezione. Il suo
ultimo libro, la sua più recente fatica - dove fatica lo uso in termine
proprio, facendo partecipi anche le energie del lettore – è fieramente
sbandierato dalla fascetta di copertina come “prima edizione mondiale”. A
Firenze siamo poco rispettosi d’ogni cosa, in questi casi si dice “tirati su le
ciocce”. Insomma di che si tratta. Un
gruppetto di amici più o meno frivoli si riunisce per una festa di compleanno.
Eccetera.
Invece c’è anche
chi invecchia meglio, tra gli scrittori. Per esempio Péter Estherázy, ungherese
del 1950, aveva cantato il requiem per la madre deceduta nel 1985, e ora la fa
rinascere. Non solo la riporta in vita ma le appioppa una passione calcistica e
un idillio con il leggendario Puskàs. Il libro è una miniera di citazioni per
cronisti e appassionati di sport. Agli occhi della mamma l’apice della gloria
letteraria del figlio giunge con la stretta di mano di Beckenbauer. Il
fuorigioco non è una cosa da bambini. La chiacchiera all’in piedi a bordo campo
fa parte del gioco, è già gioco del calcio.
I quattro amici di
Kundera dunque organizzano un cocktail, invitano un po’ di signore e signorine,
sembrano tutti un po’ fatti come ai bei tempi degli spinelli, ma siamo ai
nostri giorni. Si ciancia su questo, si ciancia su quello, vuotaggini. Oddìo, l’autore
cerca di speziare la frittatina introducendo un paio di carrellate all’indrè.
C’è il tipo che fantastica sulla madre che l’ha abbandonato infante perché in
realtà non lo desiderava, e lui ci intesse dialoghi e la rende protagonista di
fantasie invadenti. E c’è il vecchio Stalin-Baffone che fa lo spiritoso e non è
mica morto, no, è vivo vegeto e scorrazzante per le vie di Kaliningrad o di
Parigi. Ma per favore.
Calcio a parte,
come non condividere che fra le cose più belle al mondo ci sia il triangolo
della mutandina che traspare sotto il camice bianco delle infermiere?
Immaginiamo un campo di calcio triangolare… (sto citando Esterházy). Alla fine un
ex attaccante sbevucchione investito dal treno ripete ai suoi soccorritori una
sola frase gorgogliata nel sangue “l’ha assegnato?” “l’ha assegnato?”. Prima
che spiri solo una persona capisce e lo può consolare “l’ha assegnato, lo
stronzo, non temere vecchio mio, era fallo netto e all’interno dell’area di
rigore”. La scrittura è felice e disordinatissima secondo la lezione di Joyce
rivista e aggiornata, non sempre proprio il massimo della scorrevolezza.
Milan Kundera – La festa
dell’insignificanza. Adelphi, 16 euro. (Insulso. Soldi
buttati)
Pèter Esterházy – Non c’è arte. Feltrinelli. 16 euro. (bella copertina.
Lettura a vostro rischio)
domenica 10 novembre 2013
incipit? Credo di sì.
APRILE – GOOD
MOURNING
Sciolare.
Fare posto, via
dal mezzo.
Bociante appressarsi
a passucci di corsa dimenando fianchi onde eludere ribaltamento enorme fumigante
pentola di acqua in bollore, giù rovesciarla nel lavandino ostruito. Precedenza
idraulico liquido gel. Tante volte averglielo detto e ridetto raccomandazione
no buttare sostanze solide giù per il bocchettone dello scarico, nulla da fare.
Ma fossero pezzetti piccoli di roba morbida e vegetale subito disgregabile? Non
vuol dire, è uguale. Ecco il risultato. La quale essi non avendocele mai
ficcate le mani a sfruconare giù per i tubi di scarico, mai in vita loro tirocinanti
stasini disgorgatori, curve e controcurve plastiche aranciate sia anche
tubature rame piombo ottone zinco e raro il deflusso precipite sempre pendenza
minima, facendone fede livella con bolla, cosa mai volerci due capelli una
fogliolina di basilico bell’e creato il blocco, dopo basta nulla, muraglia
tappo e congestione. Detersivi e saponi a creare melmosa gelatina nera nel
ristagno toccare senza guanti che schifo. All’aperto tanfo di marciume rivolo
grigiastro nella terra lombrichi grassi voltolarsi alla stuzzicatura col
fuscellino.
martedì 5 novembre 2013
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